L’esecutivo ha approvato il decreto legislativo che modifica le norme sulla conciliazione delle esigenze di vita e di lavoro, intervenendo sul testo unico a tutela della maternità e prevedendo agevolazioni atte a sostenere le cure in ambito familiare.
Il decreto non è ancora pubblicato in GU e quindi non è in vigore.
La norma prevede la possibilità di estendere la fruibilità del congedo parentale dagli attuali 8 anni di vita del bambino fino a 12, l’astensione retribuita parzialmente viene portato da 3 a 6 anni di età del bambino ( allungabile fino ad otto ani per le famiglie con redditi bassi ).
Il decreto non è ancora pubblicato in GU e quindi non è in vigore.
La norma prevede la possibilità di estendere la fruibilità del congedo parentale dagli attuali 8 anni di vita del bambino fino a 12, l’astensione retribuita parzialmente viene portato da 3 a 6 anni di età del bambino ( allungabile fino ad otto ani per le famiglie con redditi bassi ).
Sono previste disposizioni atte a tutelare il rapporto genitoriale in caso di adozioni e di affidamenti, equiparando queste fattispecie alle previsioni già in vigore per i genitori naturali.
Anche per le lavoratrici iscritte alla gestione separata dell’Inps sarà erogata l’indennità di maternità in modo automatico e quindi a prescindere dalla mancanza di versamenti contributivi.
Il decreto si occupa di telelavoro stabilendo dei benefici per i datori privati che lo introducono al fine di agevolare che propri dipendenti possano ricorrervi per prestare cure parentali a favore di propri familiari. Infine, viene introdotto il congedo per le donne vittime di violenza di genere; quindi le lavoratrici sia del settore pubblico che privato, nonché le lavoratrici che hanno contratti di collaborazione coordinata e continuativa, potranno astenersi dal lavoro, per un periodo di tre mesi, per avvalersi di percorsi di recupero e di superamento dei traumi da violenza.
Il decreto si occupa di telelavoro stabilendo dei benefici per i datori privati che lo introducono al fine di agevolare che propri dipendenti possano ricorrervi per prestare cure parentali a favore di propri familiari. Infine, viene introdotto il congedo per le donne vittime di violenza di genere; quindi le lavoratrici sia del settore pubblico che privato, nonché le lavoratrici che hanno contratti di collaborazione coordinata e continuativa, potranno astenersi dal lavoro, per un periodo di tre mesi, per avvalersi di percorsi di recupero e di superamento dei traumi da violenza.
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