giovedì 18 giugno 2015

Jobs act - la riforma dei contratti a progetto.

Il decreto legislativo dell’11 giugno scorso modifica, tra le altre cose, il regime dei contratti a progetto.
Dal primo gennaio 2016 questa tipologia di contratti così come abbiamo imparato a conoscerli negli ultimi anni non esisterà più; si torna alle vecchie collaborazioni coordinate e continuative.
Per evitare l’abuso al ricorso a tali forme di inquadramento dei lavoratori è stata introdotta una presunzione legale assoluta che comporterà l’applicazione delle regole previste per i rapporti di lavoro subordinato a tutti gli accordi che si contraddistinguerranno per le tre seguenti caratteristiche:
-          la prestazione lavorativa è essenzialmente personale;
-          la prestazione è continuativa nel tempo;
-          l’attività è organizzata dal committente, anche e soprattutto con riguardo ai tempi e ai luoghi di svolgimento.
Non saranno soggetti all’operatività della predetta presunzione i rapporti instaurati e riguardanti i professionisti iscritti ad albi, le attività svolte da revisori e amministratori e le collaborazioni effettuate nei confronti di associazioni sportive dilettantistiche.
Allo stesso modo non potranno essere rettificati i contratti stipulati sulla base delle specifiche discipline previste dagli accordi collettivi nazionali, che andranno a regolare le modalità di esecuzione e la remunerazione delle prestazioni di collaborazione.
Infine, le parti potranno farsi certificare il rapporto nelle opportune sedi, per ridurre le possibilità che il contratto venga disconosciuto in sede ispettiva.

martedì 16 giugno 2015

Le nuove norme sui congedi parentali.

L’esecutivo ha approvato il decreto legislativo che modifica le norme sulla conciliazione delle esigenze di vita e di lavoro, intervenendo sul testo unico a tutela della maternità  e prevedendo agevolazioni atte a sostenere le cure in ambito familiare.

Il decreto non è ancora pubblicato in GU e quindi non è in vigore.

La norma prevede la possibilità di estendere la fruibilità del congedo parentale dagli attuali 8 anni di vita del bambino fino a 12, l’astensione retribuita parzialmente viene portato da 3 a 6 anni di età del bambino ( allungabile fino ad otto ani per le famiglie con redditi bassi ).
Sono previste disposizioni atte a tutelare il rapporto genitoriale in caso di adozioni e di affidamenti, equiparando queste fattispecie alle previsioni già in vigore per i genitori naturali.
Anche per le lavoratrici iscritte alla gestione separata dell’Inps sarà erogata l’indennità di maternità in modo automatico e quindi  a prescindere dalla mancanza di versamenti contributivi.  

Il decreto si occupa di telelavoro stabilendo dei  benefici per i datori privati che lo introducono  al fine di agevolare che propri dipendenti possano ricorrervi per prestare cure parentali a favore di propri familiari. Infine, viene introdotto il congedo per le donne vittime di violenza di genere; quindi le lavoratrici sia del settore pubblico che privato, nonché le lavoratrici che hanno contratti di collaborazione coordinata e continuativa, potranno astenersi dal lavoro, per un periodo di tre mesi, per avvalersi di percorsi di recupero e di superamento dei traumi da violenza.

martedì 9 giugno 2015

Il concordato preventivo, statistiche e utilizzo.

E' stato pubblicato il rapporto Cerved sui fallimenti e sulle procedure per il primo trimestre del 2015 e i numeri evidenziano una leggera diminuzione dei fallimenti, rispetto al dato dei primi mesi dell'anno precedente, e una più consistente diminuzione dei concordati.
Per quanto riguarda l'anno 2014 il numero dei fallimenti, sempre in rapporto all'anno precedente, risulta aumentato mentre i concordati diminuiscono.
Viene da domandarsi se questi dati sono espressione di un trend o sono casuali.
La procedura del concordato, riformata nel 2012, presenta certamente diverse criticità e forse alcune di queste scoraggiano o rendono meno appetibile sia per i debitori che per i creditori il suo utilizzo.
Innanzitutto è una procedura molto costosa, gli onorari dell'advisor e dell'assevetore vengono spesso raddoppiati dai costi previsti per l'intervento del commissario giudiziale.
I creditori, soprattutto i chirografi, vengono soddisfatti con moneta faliimentare, cioè con percentuali troppo basse.
La transazione fiscale e quella previdenziale sono lunghe e farraginose.
Molte volte questa procedura viene usata dal debitore, specialmente nel caso del concordato in bianco, per prendere tempo e allentare o bloccare azioni individuali di recupero dei crediti.
Forse è necessario intervenire con delle modifiche che innovino questo strumento per renderlo, più veloce, meno costoso e più sicuro per i creditori.