venerdì 23 gennaio 2015

Legge di stabilità: cosa cambia per il ravvedimento operoso.

La legge di stabilità ha previsto una modifica al sistema sanzionatorio e, soprattutto, la possibilità di potersi ravvedere anche una volta che le indagini siano partite e gli accessi già in corso. Tutto questo pur di chiudere rapidamente la partita e far durare il meno possibile l'intervento dell'amministrazione finanziaria.

In questo quadro generale, un aspetto molto importante è rappresentato dalle novità riguardanti il ravvedimento operoso, ovvero lo strumento che consente al contribuente di rimediare ad errori, omissioni e ritardi riguardanti il pagamento di imposte, tasse e tributi, sanando autonomamente la violazione commessa con l’applicazione di sanzioni ridotte e interessi di mora.

L'ambito in cui viene applicato l'istituto, riguarda le "irregolarità" riscontrate nella documentazione presentata e le "omissioni o inosservanze dei termini temporali per l'assolvimento" degli obblighi dei contribuenti.

Quindi, in questo ambito, due sono le novità introdotte dalla Legge di Stabilità:
• l'arco temporale per rimediare all'infrazione; prima era molto limitato e legato alla mancata contestazione della stessa, ora le preclusioni sono limitate alla notifica degli atti di liquidazione e accertamento. Dal 2015 si può usufruire del nuovo ravvedimento sia per le violazioni oggetto di regolarizzazione, sia se sono stati iniziati gli accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento. Ora sarà infatti possibile accedere al ravvedimento operoso anche in caso di consegna del verbale di contestazione, inizio di verifica e ispezione e ricevimento di questionario. Ciò significa che se anche fosse in corso un’attività ispettiva o si sia in presenza di una contestazione limitata, il contribuente potrà ricorrere ancora al ravvedimento.
• viene introdotta una maggiore gradualità sul fronte del pagamento delle sanzioni.

Le modifiche previste hanno come scopo da una parte ampliare i termini entro cui regolarizzare la propria posizione con il Fisco e dall’altra sanare le fattispecie di irregolarità.
Le regole e le scadenze precedenti rimangono, ma a queste se ne aggiungono altre:
• entro 14 giorni dopo la scadenza: sanzione allo 0,2%
• entro 30 giorni dalla scadenza, sanzione al 3%
• entro 90 giorni, sanzione al 3,3%
• entro 1 anno dalla scadenza, sanzione al 3,75%
• entro 2 anni, sanzione al 4,2%
• oltre 2 anni, sanzione al 5%.

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